A
volte accade che il vostro bimbo, nonostante sia già grandicello,
non parli, mentre tutti i suoi amichetti sì. Mille preoccupazioni
probabilmente invaderanno la vostra mente. Perché il mio bimbo non
parla?
Vi
voglio raccontare la storia di M., un bimbo incontrato un nido in cui
ho lavorato. La sua pediatra aveva consigliato ai genitori di portare
il bimbo all'asilo nido per sviluppare il linguaggio. Aveva quasi tre
anni e non diceva una parola. Capiva benissimo noi adulti e i suoi
amichetti, e per esprimersi usava la gestualità e versi
onomatopeici.
Io e
la mia collega tentammo più strategie, ma lui continuava a non
pronunciare una parola.
Un
giorno tutto apparì chiaro: la sua mamma e la sua nonna erano venute
a prenderlo all'asilo e mentre gli infilavano le scarpine, lo
inondavano di domande a cui rispondevano loro stesse: “Ti sei
divertito oggi all'asilo? Hai giocato con i bimbi! Hai fame? Tieni la
merendina. Hai freddo? Infiliamo il cappottino.”. Il bimbo non
aveva bisogno di rispondere. Ovviamente mamma e nonna, un po'
apprensive, si lasciavano prendere dall'entusiasmo di rivedere il
loro cucciolino, tanto da parlargli costantemente.
Ricordo
che M. era appassionato di macchine e durante il momento della
lettura, chiedeva sempre il libricino delle auto indicandolo e
dicendo “brum brum”. Confrontandomi con la collega decidemmo di
non dargli più il libricino finché non avesse pronunciato la parola
e smesso con i suoni. Lo so, sembra una crudeltà, e non era affatto
divertente per noi vederlo chiedere ripetutamente “brum brum” e
rispondere “non ho capito, tesoro, quale libricino vuoi?”, mentre
tutti i suoi compagni stavano leggendo i loro preferiti. M. si doveva
accontentare di sedersi vicino ad un amichetto che avrebbe condiviso
con lui il suo libro. Il quarto giorno alla domanda “M., quale
libricino vuoi?” ci sentimmo scandire a chiare lettere
“Macchine!”. Fu una gioia!! Finalmente gli dammo il
libricino tanto desiderato riempiendolo di “Bravo, sei stato
bravissimo!”.
Da
quel giorno cominciò a sbloccarsi e iniziò a dire una sacco
di parole (che in realtà aveva già acquisito, ma non aveva bisogno
di dire). Tempo un mese ed era diventanto un chiacchierone
(con la mamma felicissima che ammetteva, scherzando, di non
“sopportarlo” più).
Tutto
ciò per dire che lo sviluppo del linguaggio segue percorsi strani.
Non è detto che ci siano difficoltà cognitive alla base
(consultatevi sempre con il pediatra!!). Il bimbo di
cui vi ho parlato aveva un ottima capacità comunicativa non verbale
(gesti, suoni onomatopeici, espressioni del viso e del corpo).
Inoltre nel contesto familiare non gli davano il giusto tempo per
rispondere. Il bimbo “non aveva bisogno” di parlare.
Parlate
ai vostri bimbi con frasi semplici, date loro il tempo di
rispondere, scandite le parole. Ma lasciate anche che si
esprimino spontaneamente, che siano loro i primi a parlare e a
coinvolgervi nei loro giochi.
In
aiuto possono venirvi incontro le canzoncine o strategie come
ripetere più volte “qua” per dire “acqua”. Ottimo strumento
è il gioco simbolico: ad esempio, mentre giocate a cucinare,
fate delle facce buffe quando dite “brucia” o “non mi
piace”...ricordate che il vostro bimbo è più stimolato ad
imparare se si sta divertendo!
Qual è
la vostra esperienza con lo sviluppo del linguaggio dei vostri bimbi?
Hanno
iniziato a parlare presto o il loro linguaggio è esploso
improvvisamente?
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